Il ricorso amministrativo è inammissibile e irricevibile quando il ricorrente non è titolare di una posizione giuridica differenziata rispetto alla generalità dei consociati, ma agisce semplicemente come cittadino o residente in prossimità dell'impianto oggetto della procedura di gara, non essendo parte della stessa né imprenditore del settore interessato. In tali casi, il ricorso è privo di un interesse personale, concreto e attuale al conseguimento di un vantaggio materiale o morale, essendo necessario, per l'azione nel processo amministrativo, non solo la titolarità di una situazione giuridica riconducibile a diritto soggettivo o interesse legittimo, ma anche l'esistenza di un interesse a ricorrere inteso come interesse differenziato rispetto alla collettività. Inoltre, il ricorso è irricevibile quando proposto tardivamente, oltre il termine decadenziale previsto, non essendo il ricorrente un soggetto al quale il provvedimento impugnato doveva essere personalmente comunicato. In tali ipotesi, il giudice può condannare il ricorrente al pagamento di una somma in favore della parte controinteressata, ai sensi dell'art. 26, comma 1, c.p.a., per la temerarietà dell'azione proposta.