Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 40971 del 12 ottobre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:40971PEN

Massima

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La confisca facoltativa di beni, quale provvedimento accessorio alla condanna penale, richiede una specifica motivazione in ordine alla sussistenza dei presupposti che la giustificano, non essendo sufficiente il mero riferimento alla natura del reato accertato. Il giudice è tenuto a verificare il nesso di pertinenzialità tra il bene da confiscare e l'attività delittuosa, nonché la sua idoneità a costituire il profitto o il prodotto del reato, ovvero il suo impiego per la commissione del medesimo. In assenza di tale motivazione, il provvedimento di confisca è illegittimo e deve essere annullato. Il principio di legalità e di tassatività che regola la materia penale impone, infatti, che ogni misura ablativa del patrimonio del condannato sia sorretta da una puntuale e congrua giustificazione, in ossequio al canone costituzionale della ragionevolezza e del giusto processo. La confisca, in quanto incidente sulla proprietà privata, deve essere disposta nel rispetto dei principi di proporzionalità e di adeguatezza, evitando di travalicare i limiti strettamente necessari per il perseguimento delle finalità di prevenzione e di repressione del reato. Il giudice è, pertanto, tenuto a verificare, caso per caso, la sussistenza dei presupposti che legittimano l'adozione di tale misura, motivando in modo puntuale e congruo le ragioni che la sorreggono, al fine di scongiurare il rischio di un'applicazione arbitraria o sproporzionata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. DI STEFANO P. - rel. Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) n. (OMISSIS);
avverso la sentenza 5762/2014 del 16/12/2014 del TRIBUNALE DI TORINO;
visti gli atti, l'ordinanza ed il ricorso;
udita la relazione fatta dal Consigliere Dr. PIERLUIGI DI STEFANO;
Letta la requisitoria scritta del Procuratore Generale in persona del Dott. IZZO GIOACCHINO che ha concluso chiedendo l'annullamento del ricorso limitatamente alla confisca dei telefoni cellulari.
MOTIVI DELLA DECISIONE
La Corte, letto il ricorso proposto da (OMISSIS) avverso…

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