Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 9891 del 28 febbraio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:9891PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La regola di correlazione tra accusa e sentenza, di cui all'art. 522 c.p.p., non è violata quando l'imputato è stato posto in condizione di conoscere compiutamente i fatti a lui addebitati e di predisporre adeguatamente le proprie difese, anche in presenza di una formulazione approssimativa dell'imputazione da parte del pubblico ministero. Ai fini della valutazione della corrispondenza tra pronuncia e contestazione, deve infatti tenersi conto non solo del fatto descritto in imputazione, ma anche di tutte le ulteriori risultanze probatorie portate a conoscenza dell'imputato e che hanno formato oggetto di sostanziale contestazione, sicché questi abbia avuto modo di esercitare le sue difese sull'intero materiale probatorio posto a fondamento della decisione. La violazione del principio di correlazione si realizza solo quando nella contestazione non sono contenuti, né sono desumibili, gli elementi concreti per apprestare un'utile difesa in riguardo al diverso reato poi ritenuto in sentenza, con una ricaduta vistosa ed apprezzabile in termini di pregiudizio e menomazione della difesa, per l'intervenuto "stravolgimento del quadro d'accusa". Pertanto, una mera difformità descrittiva non è sufficiente a configurare il vizio, occorrendo che tale non-corrispondenza abbia una ricaduta causale in termini di impoverimento delle risorse e strategie difensive.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. LANZA Luigi - rel. Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato il giorno (OMISSIS);

(OMISSIS), alias (OMISSIS) alias (OMISSIS), nato il giorno (OMISSIS);

avverso la sentenza 30 marzo 2012 della Corte di appello di Torino;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

Udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));

Sentito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ANIELLO Roberto che ha concluso per il rigetto dei ricorsi.

RITENUTO IN FATTO

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