Cassazione penale Sez. I sentenza n. 22334 del 8 giugno 2021

ECLI:IT:CASS:2021:22334PEN

Massima

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Il concorso di persone nel reato di detenzione illegale di armi si configura quando ciascuno dei compartecipi abbia la disponibilità materiale delle armi e si trovi in una situazione di fatto tale da poterne disporre in qualsiasi momento, manifestando una chiara connivenza con il proprietario. Tuttavia, il principio di specialità impone che il reato di detenzione di arma clandestina assorba il reato di detenzione illegale di arma comune da sparo, salvo il caso in cui vi sia una pluralità di condotte riconducibili a una progressione criminosa, nella quale alla detenzione o al porto illegale di un'arma comune da sparo segua anche la fisica alterazione dell'arma medesima. Pertanto, il giudice non può condannare l'imputato per entrambi i reati quando il fatto storico accertato è unitario, essendo necessario disapplicare la fattispecie generale a favore di quella speciale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. FIORDALISI Domeni - rel. Consigliere

Dott. CASA Filippo - Consigliere

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 03/05/2019 della CORTE APPELLO di POTENZA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. DOMENICO FIORDALISI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. COCOMELLO Assunta, che ha concluso chiedendo l'annullamento della sentenza impugnata con riferimento al capo a) e di dichiarazione di inammissibilita' del ricorso per il resto.
RITENUTO IN FATTO

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