Tribunale Amministrativo Regionale Sicilia - Palermo sentenza n. 594 del 2020

ECLI:IT:TARPA:2020:594SENT

Massima

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Il diniego di condono edilizio, ancorché successivamente annullato per illegittimità, non comporta di per sé il diritto al risarcimento del danno, essendo necessario che il richiedente dimostri in modo certo che, in assenza delle illegittimità rilevate nel provvedimento annullato, la sua pretesa sarebbe stata soddisfatta. Inoltre, ai fini della configurabilità della responsabilità aquiliana della pubblica amministrazione, è necessario accertare la sussistenza dell'elemento soggettivo della colpa, valutato in relazione a quanto esigibile da una competente ed efficiente amministrazione, anche in considerazione dell'orientamento giurisprudenziale prevalente al momento dell'adozione del provvedimento. Pertanto, il mero annullamento giurisdizionale di un atto amministrativo non è sufficiente a integrare gli estremi del danno ingiusto ai sensi dell'art. 2043 c.c., essendo altresì necessario che il ricorrente dimostri la certezza del conseguimento del bene della vita cui l'interesse legittimo pretensivo era preordinato e l'elemento soggettivo della colpa in capo all'amministrazione, valutato con riferimento al contesto giurisprudenziale esistente al momento dell'adozione del provvedimento.

Sentenza completa

Pubblicato il 10/03/2020

N. 00594/2020 REG.PROV.COLL.

N. 01037/2012 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1037 del 2012, proposto da
((omissis))ò, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da indirizzo PEC risultante dal registro tenuto presso il Ministero della Giustizia, e domicilio fisico presso il suo studio sito in Palermo, via P.Pe di Belmonte, 78;

contro

Comune di Campobello di Mazara in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato Kathya Ziletti, con domicilio digitale come da indirizzo PEC risultante dal registro tenuto presso il Ministero della Giustizia, e con domicilio fisico presso lo studio dell’avv. ((omissis)) sito …

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