Cassazione penale Sez. I sentenza n. 28897 del 3 luglio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:28897PEN

Massima

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Il tentativo di omicidio aggravato, caratterizzato da una pluralità di ferite inferte con un'arma da taglio in zone vitali della vittima, integra la sussistenza della volontà omicidiaria dell'agente, a prescindere dall'effettivo pericolo di vita corso dalla persona offesa, essendo sufficiente la prognosi ex ante basata sulle circostanze concrete del fatto. L'attendibilità della parte lesa, corroborata dalle dichiarazioni conformi di testimoni estranei e indifferenti, nonché dalle lesioni riscontrate, esclude profili di calunnia, mentre la gravità della condotta e la negativa personalità dell'indagato, desunta anche da precedenti penali, giustificano l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere per esigenze di massima cautela.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - rel. Consigliere

Dott. NOVIK ((omissis)) - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1066/2013 TRIB. LIBERTA' di MESSINA, del 10/02/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. UMBERTO ZAMPETTI;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza in data 10.02.2014 il Tribunale di Messina, costituito ex articolo 310 c.p.p., rigettava l'appello proposto da (OMISSIS) avverso l'ordinanza 2…

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