Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 10081 del 9 marzo 2023

ECLI:IT:CASS:2023:10081PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso, quale la 'ndrangheta, comporta l'applicazione della presunzione di sussistenza delle esigenze cautelari di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p., in assenza di elementi che dimostrino l'insussistenza di tali esigenze. Il giudice, nel valutare la gravità indiziaria e le esigenze cautelari, deve tenere conto del variegato e imponente materiale probatorio, senza limitarsi a considerazioni generiche o assertive. Il decorso di un periodo di tempo tra i fatti addebitati e l'applicazione della misura cautelare non è di per sé sufficiente a escludere l'attualità e concretezza delle esigenze cautelari, dovendo il giudice valutare le peculiarità del caso concreto, come eventuali periodi di detenzione o applicazione di altre misure cautelari nel lasso di tempo intercorso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RICCIARELLI Massim - rel. Presidente

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. GALLUCCI Enrico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza in data 19/11/2022 del Tribunale di Catanzaro;
visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Presidente Dr. ((omissis));
udita la requisitoria del Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso;
udito il difensore, Avv. ((omissis)), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Attraverso il pr…

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