Cassazione penale Sez. I sentenza n. 15793 del 20 aprile 2011

ECLI:IT:CASS:2011:15793PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, valutato in concreto sulla base della gravità dei fatti accertati e della condotta dell'imputato, può giustificare il mantenimento della misura cautelare della custodia in carcere, anche in assenza di un concreto pericolo di fuga, ove risulti che l'imputato non offra sufficienti garanzie di rispetto delle prescrizioni di una misura cautelare meno afflittiva, in ragione della sua pericolosità sociale desumibile dalla particolare gravità dei reati commessi e dalla modalità della condotta, come l'aver detenuto un'arma da fuoco pronta all'uso all'interno della propria abitazione, circostanza indicativa di un collegamento con ambienti criminali e di un difetto di autodisciplina tale da rendere probabile la reiterazione di condotte delittuose. In tali casi, il giudice non è tenuto a dare prevalenza ad elementi favorevoli all'imputato, come l'incensuratezza o lo svolgimento di attività lavorativa regolare, ove ritenga che il pericolo di recidiva non possa essere adeguatamente fronteggiato con misure meno afflittive della custodia cautelare in carcere.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - rel. Consigliere

Dott. BONITO Francesco M.S - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) ZE. AL. , N. IL (OMESSO);

2) Z. A. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 1270/2010 TRIB. LIBERTA' di BOLOGNA, del 12/08/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALDO CAVALLO;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), il quale ha chiesto di dichiarare inammissibile il ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. - Con ordinanza del 12 agosto 2010, il Tribunale di Bolog…

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