Il reato di detenzione illegale di arma comune da sparo, punito con la reclusione non inferiore a cinque anni, si prescrive nel termine massimo di quindici anni, computati a partire dalla data della sua commissione, secondo la normativa previgente all'entrata in vigore della Legge n. 251 del 2005 (c.d. "Cirielli"). Tuttavia, qualora il processo sia pendente alla data di entrata in vigore della nuova disciplina più favorevole, il termine di prescrizione deve essere rideterminato in sette anni e mezzo, in applicazione del principio di retroattività della lex mitior, sancito dall'art. 7 CEDU e dall'art. 117 Cost. Pertanto, ove il reato sia stato commesso oltre quindici anni prima della pronuncia della sentenza di annullamento, esso deve essere dichiarato estinto per intervenuta prescrizione, senza necessità di esaminare ulteriori questioni di merito. La declaratoria di prescrizione, in tali casi, costituisce un obbligo per il giudice, che non può essere omesso, a pena di nullità della sentenza per mancanza di motivazione.