Il Comune può legittimamente negare l'approvazione di un piano urbanistico attuativo (PUA) presentato dal privato, qualora quest'ultimo non abbia rispettato l'impegno, assunto in un precedente accordo ex art. 18 L.R. n. 20/2000, di acquisire la piena proprietà di alcune aree ricomprese nel comparto di intervento prima della presentazione del PUA, anche se tale inadempimento sia successivamente sanato con una sentenza ex art. 2932 c.c. Il termine di un anno previsto per la presentazione del PUA dall'accordo ex art. 18 è da considerarsi perentorio, non meramente sollecitatorio, sicché il suo mancato rispetto legittima il Comune a non approvare il PUA, in assenza di una proroga concordata. L'ampia discrezionalità riconosciuta all'Amministrazione comunale in materia di approvazione dei piani attuativi di iniziativa privata impedisce di ritenere l'atto impugnato viziato da eccesso di potere, ove fondato su ragioni obiettive e non arbitrarie, come nel caso di specie.