Cassazione penale Sez. II sentenza n. 32420 del 25 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:32420PEN

Massima

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Il reato di ricettazione non può essere ritenuto di particolare tenuità quando il bene ricettato non abbia un valore economico modesto, a prescindere dalla valutazione di altri elementi di cui all'art. 133 c.p. Infatti, l'attenuante speciale di cui all'art. 648 c.p., comma 2, presuppone che il fatto sia di lieve entità sotto il profilo oggettivo, ovvero che il valore del bene ricettato sia di modesta consistenza economica. Pertanto, qualora il giudice accerti che il bene ricettato non abbia un valore patrimoniale di speciale tenuità, non può trovare applicazione la suddetta circostanza attenuante, a prescindere dalla valutazione di altri criteri di cui all'art. 133 c.p. La valutazione della particolare tenuità del fatto, ai fini del riconoscimento dell'attenuante, deve essere effettuata in via prioritaria sulla base del valore economico del bene oggetto del reato, senza necessità di ulteriori indagini, quando tale valore non risulti particolarmente lieve. Solo ove il bene ricettato abbia un modesto valore patrimoniale, il giudice potrà procedere alla verifica della sussistenza degli altri elementi di cui all'art. 133 c.p., al fine di stabilire se il fatto possa essere ritenuto di particolare tenuità. La mancata applicazione dell'attenuante speciale, in presenza di un bene ricettato di valore non modesto, non integra un vizio della motivazione, in quanto la valutazione del giudice di merito risulta corretta e conforme ai principi giurisprudenziali consolidati in materia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - rel. Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza 24/5/2012 della Corte d'appello di Lecce, 2 sezione penale;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale, dott. DELEHAYE Enrico che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza in data 24/5/2012, la Corte di…

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