Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, ha stabilito che: 1. L'Amministrazione comunale non può invocare la facoltà di revoca o recesso degli accordi sottoscritti con la società Parma Park s.r.l. per la realizzazione di parcheggi pertinenziali nel centro storico, in quanto tale potere è stato già escluso dalla precedente sentenza parziale n. 162/2014, divenuta cosa giudicata. 2. La società Parma Park s.r.l. aveva una legittima aspettativa tutelata all'adozione da parte dell'Amministrazione di tutte le misure necessarie per consentirle l'inizio dei lavori, in particolare la consegna delle aree, in relazione ai parcheggi di piazza Salvo D'Acquisto, piazza Picelli e via Bodoni, per i quali erano stati approvati i progetti definitivi ed esecutivi e stipulata la concessione del diritto di superficie. 3. Il comportamento di Parma Park s.r.l. non può essere considerato come colpevole inerzia, ma come legittima e ragionevole scelta imprenditoriale, tenuto conto delle difficoltà oggettive incontrate dall'Amministrazione nella realizzazione del "parcheggio pilota" di via Bodoni e del contesto di opposizione della popolazione residente nel centro storico. 4. Pertanto, il Comune di Parma deve risarcire il danno emergente subito da Parma Park s.r.l., quantificato in euro 587.274,37 (oltre spese di partecipazione alla gara), senza alcuna riduzione del 70% operata dal primo giudice ex art. 30, comma 3, c.p.a. 5. Sono invece esclusi il risarcimento del lucro cessante e del danno curriculare, in quanto non adeguatamente provati. 6. Il Comune di Parma deve inoltre corrispondere alla società Parma Park s.r.l. la rivalutazione monetaria e gli interessi legali sulle somme dovute a titolo di risarcimento, calcolati anno per anno a partire dal 1° gennaio 2012 fino al saldo.