Cassazione penale Sez. V sentenza n. 11978 del 14 marzo 2013

ECLI:IT:CASS:2013:11978PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso o di traffico di stupefacenti, accertato con sentenza definitiva, non può essere escluso dall'applicazione dell'indulto sulla base della mera cessazione di fatto della condotta criminosa, in assenza di elementi positivi indicativi di una dissociazione dell'imputato dal sodalizio. La data di commissione del reato, come accertata nel giudizio di cognizione, non può essere modificata in sede esecutiva, nemmeno qualora tale data risulti di poco successiva al termine previsto per l'applicazione dell'indulto. La concessione o meno del beneficio dell'indulto deve essere valutata in relazione alla specifica posizione processuale di ciascun imputato, senza che assuma rilievo la diversa valutazione operata per il coimputato, in assenza di allegazioni sulla identità delle rispettive posizioni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - rel. Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 06/12/2011 della Corte di Appello di Potenza;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal ((omissis));

lette le richieste dei Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale dott. STABILE Carmine che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con il provvedimento impugnato veniva respinta la richiesta di applicazione dell'ind…

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