Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 20094 del 26 maggio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:20094PEN

Massima

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Il provvedimento di rigetto della richiesta di sostituzione della misura cautelare della custodia in carcere con quella meno afflittiva degli arresti domiciliari può essere legittimamente adottato quando permangono esigenze cautelari, fondate sulla pericolosità sociale dell'imputato e sull'inadeguatezza della misura domiciliare, nonostante il decorso del tempo trascorso in detenzione. Il giudice, nel motivare il provvedimento, non è tenuto a esaminare specificamente tutte le argomentazioni difensive relative all'idoneità della sede domiciliare o alla moralità dell'ospitante, essendo sufficiente che abbia motivato in modo adeguato sulla persistenza delle esigenze cautelari che giustificano il mantenimento della custodia in carcere. Il principio di devoluzione che regge il giudizio di appello ex art. 310 c.p.p. non impone al giudice di motivare sulla perdurante adeguatezza della misura carceraria, essendo sufficiente che abbia motivato sulla permanenza di non contestate esigenze cautelari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUSCO ((omissis)) - Presidente

Dott. ZECCA Gaetanino - rel. Consigliere

Dott. GALBIATI Ruggero - Consigliere

Dott. BIANCHI Luisa - Consigliere

Dott. BLAIOTTA ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) ZI. DE. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 1269/2009 TRIB. LIBERTA' di BRESCIA, del 12/01/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GAETANINO ZECCA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) il quale ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.

RILEVATO IN FATTO

Il Tribunale di Brescia, in sede di appello , con sua ordinanza resa ex articolo 310 c.p…

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