Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15771 del 20 aprile 2011

ECLI:IT:CASS:2011:15771PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La legittima difesa, quale causa di giustificazione del reato di lesioni volontarie, presuppone una reazione immediata e proporzionata all'offesa subita, senza che il decorso di un breve lasso di tempo, seppur contenuto, tra l'aggressione e la reazione possa di per sé escludere la sussistenza del requisito della contestualità. Pertanto, la valutazione circa la sussistenza della legittima difesa non può fondarsi esclusivamente su un mero elemento temporale, dovendosi invece considerare complessivamente le condotte tenute dai contendenti, al fine di accertare se la reazione sia stata effettivamente necessaria e proporzionata alla gravità dell'offesa subita. La motivazione della decisione giudiziale deve dare conto in modo logico e coerente delle ragioni per le quali, nel caso concreto, sia stata esclusa o riconosciuta la legittima difesa, senza incorrere in vizi logici o contraddizioni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRASSI Aldo - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - rel. Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MI. FR. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 491/2008 CORTE APPELLO di LECCE, del 16/02/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 17/01/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. VITO SCALERA;

Udite le conclusioni del Procuratore Generale in persona del Sostituto Dott. ((omissis)), che chiede dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

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