Cassazione penale Sez. II sentenza n. 23593 del 13 giugno 2011

ECLI:IT:CASS:2011:23593PEN

Massima

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Il reato di associazione a delinquere può sussistere anche in assenza di una struttura formale e organizzata, essendo sufficiente la prova di un accordo stabile tra almeno tre persone finalizzato alla commissione di una serie indeterminata di reati, con una preventiva distribuzione dei compiti e la disponibilità permanente dei partecipi a realizzare il programma criminoso. La reiterazione delle condotte delittuose in un arco temporale significativo è indice della stabilità del vincolo associativo, a prescindere dalla durata del medesimo. L'assoluzione di alcuni concorrenti dal reato associativo non esclude necessariamente la sussistenza dell'associazione, potendo comunque risultare provata un'attività di pianificazione e realizzazione dei delitti attraverso appostamenti, perlustrazioni e una preventiva distribuzione dei compiti tra i partecipi. Le discordanze emerse nelle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia non comportano automaticamente l'inattendibilità delle sue dichiarazioni, dovendo il giudice valutare complessivamente la credibilità del dichiarante alla luce di tutti gli elementi probatori acquisiti. La valutazione della prevalenza delle attenuanti generiche rispetto alle aggravanti e la determinazione della pena, nel rispetto del minimo edittale, rientrano nell'ambito del merito del giudizio, non sindacabile in sede di legittimità, purché la motivazione sia logica e congrua.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MACCHIA Alberto - Presidente

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita Bianc - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

difesa di:

Fe. Em. Ra. Ca. (nato il (OMESSO));

Lu. Ro. An. (nato il (OMESSO));

avverso la sentenza del 11.05.2010 della Corte d'Appello di Caltanissetta;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. Margherita Bianca Taddei;

Sentita la requisitoria del sostituto procuratore Dott. GIALANELLA Antonio, il quale ha concluso chiedendo la dichiarazione di inammissibilita…

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