Cassazione penale Sez. II sentenza n. 44234 del 26 settembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:44234PEN

Massima

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Il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, sia con violenza sulle cose che sulle persone, è un reato proprio esclusivo o di mano propria, pertanto configurabile solo se la condotta tipica è posta in essere dal titolare del preteso diritto. Qualora la condotta sia realizzata da un soggetto diverso dal creditore, essa può assumere rilievo soltanto ai sensi dell'articolo 629 c.p. (estorsione). Inoltre, la modalità strumentale, violenta o minacciosa, non può trasmodare in manifestazioni sproporzionate e gratuite, in intima contraddizione con l'elemento psicologico della fattispecie condensato nella convinzione dell'esercizio, sia pure solo preteso, di un diritto. Quando la minaccia o violenza si estrinseca in forme di tale forza intimidatoria e di sistematica pervicacia che vanno al di là di ogni ragionevole intento di far valere un diritto, e la condotta finisce con l'essere fine a sé stessa, allora la coartazione dell'altrui volontà è finalizzata a conseguire un profitto che assume di per sé i caratteri dell'ingiustizia, configurando il reato di estorsione. Inoltre, il vincolo della continuazione tra più reati non può essere riconosciuto quando le condotte, pur presentando analogie, risultano inverse rispetto alla posizione dell'imputato, essendo lo stesso in un caso creditore e nell'altro debitore.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 2230/2015 in data 21/06/2016 della Corte di Appello di ANCONA;
visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Giuseppe COSCIONI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ZACCO Franca, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
Udito il difensore della parte civile Avv. (OMISSIS), il quale si e' associ…

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