Cassazione penale Sez. V sentenza n. 38987 del 20 settembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:38987PEN

Massima

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Il riconoscimento dell'attenuante della provocazione di cui all'art. 62, n. 2, c.p. presuppone che la reazione dell'imputato, pur essendo sproporzionata rispetto allo stimolo esterno, non assuma i caratteri di una reazione del tutto smisurata e priva di ogni ragionevole giustificazione secondo il comune sentire, in quanto la provocazione, pur lieve, abbia effettivamente inciso sulla determinazione psicologica dell'agente al momento del fatto. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare la sussistenza di tale attenuante, deve verificare se la condotta dell'imputato, pur essendo reazione a una provocazione, non abbia tuttavia oltrepassato i limiti della normale reazione umana, assumendo i connotati di una reazione del tutto sproporzionata e ingiustificata secondo il comune senso di umanità. L'omesso riconoscimento dell'attenuante, ove non espressamente richiesta nel gravame, non integra un vizio motivazionale censurabile in sede di legittimità, essendo sufficiente che la sentenza contenga una ricostruzione logica e adeguata dei fatti che conduca implicitamente all'esclusione della sua ricorrenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinand - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1748/2011 CORTE APPELLO di L'AQUILA, del 10/12/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 18/07/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FERDINANDO LIGNOLA;

Il sostituto Procuratore generale della Corte di cassazione, dr. Oscar Cedrangolo, ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con la sentenza del 23…

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