L'amministrazione comunale ha l'obbligo di adottare, entro il termine di novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge regionale n. 5/2013, i criteri di assegnazione degli immobili acquisiti al proprio patrimonio, riconoscendo precedenza a coloro che, al tempo dell'acquisizione, occupavano il cespite, previa verifica che gli stessi non dispongano di altra idonea soluzione abitativa, nonché procedure di un piano di dismissione degli stessi. Tale obbligo sussiste indipendentemente dalla facoltà discrezionale dell'amministrazione di destinare effettivamente tali immobili ad alloggi di edilizia residenziale pubblica o sociale. Il silenzio serbato dall'amministrazione comunale sulla diffida presentata dai privati occupanti finalizzata all'adozione di tali criteri di assegnazione integra un'ipotesi di silenzio-rifiuto, che il giudice amministrativo può accertare, dichiarando l'obbligo dell'ente di provvedere con un atto espresso entro un termine congruo, con la possibilità di nomina di un commissario ad acta in caso di persistente inerzia. L'interesse dei privati occupanti a conoscere i criteri di assegnazione permane anche in presenza di un ordine di demolizione penale, in quanto l'acquisizione gratuita dell'immobile al patrimonio comunale potrebbe risultare incompatibile con tale ordine qualora l'amministrazione decida di mantenere il bene nell'ottica del perseguimento di prevalenti interessi pubblici.