Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 35279 del 24 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:35279PEN

Massima

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La circostanza aggravante di cui all'art. 7 della L. 12 luglio 1991, n. 203 ha natura oggettiva con riguardo al metodo mafioso, mentre ha natura soggettiva in relazione all'agevolazione mafiosa. Quanto al metodo mafioso, l'aggravante è configurabile a carico di ogni partecipe che abbia effettiva consapevolezza delle modalità dell'azione ovvero le ignori per colpa, in ossequio al disposto dell'art. 59 c.p., comma 2. Diversamente, quanto alla finalità di agevolazione dell'attività dell'associazione di tipo mafioso, nel caso di concorso di persone nel reato, la circostanza non è applicabile ai concorrenti che non abbiano agito in base a tale finalità in forza della disciplina speciale prevista dall'art. 118 c.p. che prevale su quella generale prevista dall'art. 59 c.p., comma 2. Pertanto, ai fini della configurabilità dell'aggravante, è necessario accertare in concreto, sulla base di elementi probatori, la consapevolezza o la colposa ignoranza del metodo mafioso da parte del singolo concorrente, nonché la finalità di agevolazione dell'attività dell'associazione mafiosa quale obiettivo diretto e specifico della sua condotta, non potendosi ritenere sufficiente il mero scopo di favorire un esponente di vertice della cosca, indipendentemente dalla verifica dell'effettiva ed immediata coincidenza degli interessi di quest'ultimo con quelli dell'organizzazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. BASSI A. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 26/01/2018 del Tribunale di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Co…

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