Cassazione penale Sez. III sentenza n. 29337 del 16 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:29337PEN

Massima

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La gravità indiziaria per l'applicazione di una misura cautelare personale, pur non richiedendo i requisiti di univocità e concordanza previsti per la prova ai sensi dell'art. 192 c.p.p., comma 2, deve comunque fondarsi su elementi logici o rappresentativi idonei a dimostrare l'esistenza di un reato e la rilevante probabilità che l'indagato ne sia l'autore. Tali elementi devono essere concretamente indicati nella motivazione del provvedimento, la quale, pur dovendo essere sommaria in questa fase processuale, non può limitarsi a mere enunciazioni ma deve consentire la ricostruzione dell'iter argomentativo seguito dal giudice. Inoltre, il giudizio di pericolosità sociale dell'indagato ai fini dell'applicazione della misura cautelare può fondarsi sulle specifiche modalità e circostanze del fatto, in quanto tali elementi possono assumere rilevanza sia sotto il profilo della valutazione della gravità del fatto, sia sotto quello dell'apprezzamento della capacità a delinquere, costituendo la condotta tenuta in occasione del reato un elemento significativo per interpretare la personalità dell'agente. Pertanto, la mancanza assoluta o l'illogicità manifesta della motivazione, ovvero la violazione di specifiche norme, sono i soli vizi che consentono alla Corte di Cassazione di sindacare, in sede di legittimità, la valutazione del giudice di merito in ordine alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, essendo precluso il controllo sulla ricostruzione dei fatti e sull'apprezzamento dell'attendibilità delle fonti probatorie, purché adeguatamente motivati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ONORATO Pierluigi - Presidente

Dott. TERESI Alfredo - rel. Consigliere

Dott. SQUASSONI Claudia - Consigliere

Dott. MULLIRI Guicla - Consigliere

Dott. MARINI Luigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

D'. Pa. , nato in (OMESSO);

avverso l'ordinanza del Tribunale di Taranto in data 5.03.2009 che ha rigettato la richiesta di riesame proposta avverso l'ordinanza in data 2.02.2009 con cui il GIP gli ha applicato la misura cautelare della custodia in carcere per i reati di cui al Decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990, articolo 73;

Visti gli atti, l'ordinanza denunciata e il ricorso;

Sentita nella …

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