Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 34676 del 13 settembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:34676PEN

Massima

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Il comportamento di un pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni non costituisce "atto arbitrario" ai sensi del D.Lgs.Lgt. n. 288 del 1944, art. 4, se risulta conforme ai doveri istituzionali e non manifesta caratteri di prepotenza, sopruso o prevaricazione nei confronti del privato, anche laddove il funzionario abbia tenuto modalità di condotta poco corrette o poco urbane, purché l'attività svolta rientri nei limiti delle sue attribuzioni. La reazione violenta del privato a fronte di un legittimo intervento del pubblico ufficiale non vale a configurare un eccesso di potere da parte di quest'ultimo, essendo necessario che la condotta del funzionario si connoti oggettivamente per i caratteri di arbitrarietà, vessazione e prevaricazione richiesti dalla norma invocata a sua giustificazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. MANNINO Saverio - Consigliere

Dott. MARTELLA ((omissis)) - Consigliere

Dott. AGRO' Antonio - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) CR. MA. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 21/06/2006 CORTE APPELLO di MILANO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARTELLA ((omissis))E;

Udito il Pubblico Ministero nella persona del S.P.G. Dott. GERACE Vincenzo che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

FATTO E DIRITTO

1. CR. Ma. ri…

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