Cassazione penale Sez. I sentenza n. 19015 del 17 maggio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:19015PEN

Massima

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Il dolo alternativo, desumibile da elementi sintomatici quali il tipo di arma utilizzata, la reiterazione dei colpi e la zona corporea presa di mira, è sufficiente per integrare il reato di tentato omicidio, a prescindere dalla mancata individuazione del movente specifico e dall'esclusione di aggravanti. La desistenza spontanea dell'aggressore, intervenuta dopo la realizzazione del tentativo, non rileva ai fini dell'esclusione del reato, essendo irrilevante in un reato di danno a forma libera e monosoggettivo. La determinazione della pena, nel rispetto del minimo edittale, può essere legittimamente aumentata per effetto della recidiva specifica, in considerazione della negativa personalità dell'imputato desumibile dalla sua allarmante biografia penale, anche a fronte di una confessione riduttiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - rel. Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1187/2010 CORTE APPELLO di CATANZARO, del 29/11/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 27/04/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. UMBERTO ZAMPETTI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Udito per la parte civile, l'avv. …

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