Il danneggiamento di piante altrui, anche se limitato ai germogli, integra il reato di danneggiamento, non potendosi escludere la sussistenza del reato sulla base della mera incertezza della crescita, fioritura e fruttificazione della pianta. La modestia del fatto e la possibile applicazione dell'indulto non sono elementi idonei a escludere la responsabilità penale dell'imputato, ma semmai possono rilevare ai fini della concessione di eventuali attenuanti. Il giudice non può pertanto fondare l'assoluzione su ragioni estranee alla valutazione della colpevolezza dell'imputato, in violazione del principio di legalità che impone l'applicazione della legge penale. Ove il pubblico ministero rinunci all'esame dei testimoni, la parte civile presente può opporsi a tale rinuncia ai sensi dell'art. 495, comma 4-bis, c.p.p.; in difetto di opposizione, la rinuncia del pubblico ministero resta legittima ed efficace. Il ricorso per cassazione proposto dalla parte civile avverso la sentenza di proscioglimento è ammissibile solo per violazione di legge, mentre i vizi di motivazione devono essere dedotti con l'appello, ai sensi dell'art. 576 c.p.p. e dell'orientamento giurisprudenziale delle Sezioni Unite.