Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 25490 del 22 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:25490PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, abusando dei poteri e della qualifica rivestita, si appropria indebitamente di denaro pubblico, integra il reato di peculato, anche qualora le somme siano state utilizzate per finalità istituzionali dell'ente di appartenenza, in assenza di preventiva autorizzazione e di adeguata documentazione giustificativa. Inoltre, la formazione di un atto pubblico falso, presentato come copia conforme di un documento originale inesistente, al fine di consentire il proseguimento di una gestione amministrativa irregolare, configura il reato di falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. Tali condotte, caratterizzate da dolo e mancanza di buona fede, escludono l'applicabilità di fattispecie colpose o di reati meno gravi, anche in considerazione della prolungata durata dei comportamenti illeciti e dell'assenza di controlli o censure da parte di altri funzionari pubblici. Pertanto, il pubblico ufficiale che si appropria indebitamente di denaro pubblico e falsifica atti pubblici per occultare la propria condotta, deve essere punito con una pena detentiva significativa, tenuto conto della gravità dei reati commessi e del danno arrecato all'amministrazione pubblica e alla collettività.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CONTI Giovanni - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgi - Rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 10/11/2015 emessa dalla Corte d'appello di Milano;
visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
udita la relazione del consigliere Dott. Fidelbo Giorgio;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto procuratore generale Dott. Policastro Aldo, che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio per intervenuta prescrizione per i fatti contestati al capo a) commessi fino al (OMISSIS), nonche' la riqualificazione del f…

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