Cassazione penale Sez. V sentenza n. 55814 del 14 dicembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:55814PEN

Massima

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Il dolo specifico del delitto di bancarotta fraudolenta documentale di cui all'art. 216, comma 1, n. 2, prima parte, della legge fallimentare, si configura quando l'agente, nella veste di amministratore di una società dichiarata fallita, abbia consapevolmente e volontariamente soppresso o distrutto le scritture contabili obbligatorie, al fine di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto, ovvero di recare pregiudizio ai creditori. Tale elemento soggettivo si desume non solo dalla condotta materiale di occultamento o distruzione della documentazione contabile, ma anche dalla sistematicità e gravità delle irregolarità nella tenuta della contabilità, tali da rendere impossibile la ricostruzione del patrimonio e del movimento degli affari della società, nonché dalla mancata collaborazione dell'imputato nel fornire chiarimenti in merito alle circostanze addotte a sua discolpa. Diversamente, per la configurabilità del delitto di bancarotta fraudolenta documentale di cui alla seconda parte del medesimo comma, è sufficiente il dolo generico, costituito dalla consapevolezza che la condotta di tenuta irregolare o omissiva delle scritture contabili potrà rendere impossibile la ricostruzione del patrimonio sociale, senza che sia necessaria la specifica volontà di impedire tale ricostruzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - rel. Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 07/06/2016 della CORTE APPELLO di CATANIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. FIDANZIA ANDREA;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. PERELLI SIMONE;
Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita';
Udito il difensore.
RITENUTO IN FATTO
Con sentenza emessa in data 20 luglio 2016 la Corte d'Appello di Cat…

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