Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: Il termine decadenziale di 60 giorni per l'impugnazione di un provvedimento edilizio, ai sensi degli artt. 29 e 41 c.p.a., decorre dalla data di apposizione del cartello di cantiere recante gli estremi del titolo abilitativo, in quanto tale cartello costituisce un indizio grave, preciso e concordante della conoscenza effettiva del provvedimento da parte del soggetto interessato, anche in ragione della vicinitas dell'immobile di quest'ultimo rispetto all'area oggetto dell'intervento. La successiva richiesta di accesso agli atti può al più consentire la proposizione di motivi aggiunti, ma non fa differire il termine decadenziale per l'impugnazione principale, che rimane ancorato alla data di apposizione del cartello di cantiere. Inoltre, l'impugnazione di un provvedimento edilizio rilasciato quasi quarant'anni prima e mai contestato in precedenza deve ritenersi tardiva, in quanto gli effetti di tale provvedimento devono considerarsi ormai consolidati.