Cassazione penale Sez. V sentenza n. 33542 del 24 luglio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:33542PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini della custodia cautelare in carcere, può essere desunto non solo dalla gravità del titolo di reato per cui si procede, ma anche dalla concretezza e attualità della situazione di fatto in cui il delitto è maturato, nonché dalla valutazione complessiva delle circostanze del caso, senza che sia necessario il mero decorso del tempo o il pregresso rispetto degli obblighi imposti da altre misure cautelari. Il giudice è tenuto a motivare in modo congruo e immune da vizi logici circa l'adeguatezza e la proporzionalità della misura cautelare prescelta rispetto alle esigenze cautelari, senza che il ricorrente possa limitarsi a riproporre le medesime doglianze già sottoposte al giudice del riesame senza confrontarsi con la risposta fornita.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MICCOLI Grazia - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

Dott. MOROSINI E. M. - rel. Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 29/03/2019 del TRIB. LIBERTA' di TORINO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Elisabetta Maria Morosini;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Birritteri Luigi, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ri…

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