Cassazione penale Sez. I sentenza n. 41150 del 24 settembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:41150PEN

Massima

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Il provvedimento giurisdizionale di revoca di una misura alternativa alla detenzione, adottato dal Tribunale di sorveglianza, può essere impugnato con ricorso per cassazione solo se sussiste un interesse concreto ed attuale del condannato alla decisione, che deve permanere non solo al momento della proposizione del ricorso, ma anche al momento della decisione. Pertanto, il venir meno dell'interesse per fatti sopravvenuti, come l'uscita del condannato dal carcere, determina l'inammissibilità del ricorso per cassazione, in quanto la decisione della Corte non potrebbe più incidere sulla sua situazione giuridica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NOVIK ((omissis)) - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. VANNUCCI Marco - rel. Consigliere

Dott. MANCUSO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 16/11/2016 del TRIB. SORVEGLIANZA di CATANIA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. VANNUCCI MARCO;
Lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ROMANO Giulio, che ha chiesto che il ricorso venga dichiarato inammissibile.
OSSERVATO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
che con ordinanza emessa il 16 novembre 2016 il Tribunale di sorveglianza di Catania ha, per i motivi in tal…

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