Il potere di autotutela della pubblica amministrazione, pur consentendo la sospensione cautelare dell'efficacia di un provvedimento amministrativo per gravi ragioni e per il tempo strettamente necessario, non può essere esercitato in modo da limitare ingiustificatamente i poteri del titolare di una carica pubblica, in assenza di specifiche responsabilità o mancanze a lui imputabili. La sospensione cautelare dei poteri presidenziali deve essere adeguatamente motivata, senza fondarsi esclusivamente su vizi di natura procedimentale ascrivibili all'amministrazione stessa, e deve risultare proporzionata e coerente rispetto alle esigenze cautelari che si intendono perseguire, senza determinare una paralisi dell'attività istituzionale. Il principio di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa impone che l'esercizio del potere di autotutela non sia strumentalmente utilizzato per rimuovere soggetti ritenuti politicamente non graditi, ma sia esclusivamente finalizzato alla tutela dell'interesse pubblico. Pertanto, la sospensione cautelare dei poteri presidenziali disposta in assenza di specifiche responsabilità o mancanze del titolare della carica e in assenza di una adeguata motivazione in ordine alla sussistenza di gravi e imminenti pericoli per l'interesse pubblico, risulta illegittima per difetto di motivazione e incongruità rispetto alle risultanze del procedimento.