Cassazione penale Sez. I sentenza n. 42063 del 9 ottobre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:42063PEN

Massima

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La presunzione di sussistenza delle esigenze cautelari di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p. opera anche nel caso di contestazione del concorso esterno in associazione mafiosa, in quanto tale fattispecie integra pur sempre una partecipazione, seppur in forma mediata, al reato associativo e comunque persegue il fine di agevolare l'attività del sodalizio. Tuttavia, tale presunzione può essere superata valutando in chiave prognostica l'impossibilità o l'elevata improbabilità che l'indagato possa ancora fornire un contributo alla cosca, il venir meno degli interessi comuni con l'associazione o la perdita degli strumenti che assicuravano il suo apporto alla sopravvivenza del gruppo criminale. In particolare, rilevano a tal fine elementi oggettivi, come il tempo trascorso dai fatti e i comportamenti indicativi della presa di distanza dell'indagato dalla realtà malavitosa locale, nonché la dimostrazione dell'attuale impossibilità di reiterazione del contributo precedentemente fornito dall'extraneus alla vita della consorteria, senza che sia necessaria la prova della rescissione del vincolo associativo, già di per sé inesistente in capo al concorrente esterno. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare la sussistenza delle esigenze cautelari, deve dare adeguata e logica motivazione circa l'attuale impossibilità di reiterazione del contributo dell'indagato alla vita del sodalizio mafioso, senza che sia sufficiente il mero impegno dello stesso a non commettere più il reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. TARDIO Angela - rel. Consigliere

Dott. BONITO F. Maria S. - Consigliere

Dott. SANDRINI Enrico Giuseppe - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE della REPUBBLICA presso il TRIBUNALE di CATANZARO;

nei confronti di:

(OMISSIS), nato il (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1068/2013 TRIBUNALE LIBERTA' di CATANZARO del 29/08/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere dott. Angela Tardio;

sentite le conclusioni del Procuratore Generale in persona del dott. Giovanni D'Angelo, che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza del 29 …

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