Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 34791 del 7 agosto 2014

ECLI:IT:CASS:2014:34791PEN

Massima

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Il provvedimento di astensione del giudice dal processo, adottato al fine di garantirne una più celere trattazione, è abnorme e privo di fondamento normativo, non ricorrendo alcuna delle ipotesi tassativamente previste di astensione obbligatoria del magistrato. Tuttavia, il venir meno dell'interesse del ricorrente a far valere l'abnormità del provvedimento, a seguito della sua successiva revoca e della prosecuzione del processo da parte dello stesso giudice, determina l'inammissibilità del ricorso per cassazione proposto avverso il provvedimento di astensione, non essendo più attuale la tutela richiesta. In tali casi, il ricorrente non può essere condannato alle spese e al pagamento di una somma a favore della cassa delle ammende, non essendovi una soccombenza, ma solo una carenza di interesse sopravvenuta alla proposizione del ricorso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. D'ISA Claudio - Consigliere

Dott. CIAMPI Francesco M. - Consigliere

Dott. PICCIALLI Patrizia - Consigliere

Dott. DOVERE Salvatore - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1027/2012 TRIBUNALE di L'AQUILA, del 17/05/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SALVATORE DOVERE;

lette le conclusioni del PG Dott. GERACI Vincenzo che ha chiesto dichiararsi il ricorso inammissibile.

RITENUTO IN FATTO

1. (OMISSIS) propone ricorso per cassazione avverso l'ordinanza con la quale il Giud…

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