Cassazione penale Sez. V sentenza n. 40914 del 18 novembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:40914PEN

Massima

Massima ufficiale
È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale, sollevata con riferimento agli artt. 24 e 27 Cost., dell'art. 9, comma nono, legge 16 marzo 2006, n. 146, in quanto la lamentata mancanza di un meccanismo compensatorio circa l'eventuale danno patrimoniale derivante dal sequestro all'imputato in caso di sua successiva assoluzione rientra nella discrezionalità del Legislatore che, con l'attribuzione all'Autorità Giudiziaria del potere di affidare il materiale o i beni sequestrati in custodia giudiziale, con facoltà d'uso, agli organi di polizia giudiziaria che ne facciano richiesta per le finalità di contrasto al crimine organizzato transnazionale, ha inteso subordinare gli interessi patrimoniali del singolo all'esigenza pubblicistica inerente l'accertamento e la repressione delle condotte criminose.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giacomo - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - rel. Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) NI. AN. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 208/2010 TRIB. LIBERTA' di ROMA, del 04/05/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MAURIZIO FUMO;

udito il PG in persona del sost. proc. gen. Dr. F. Salzano, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.

OSSERVA

quanto segue:

Ni. An. , tramite il difensore, ricorre avverso il provvedimento 4.5.2010 del TdR Roma che ha rigettato il suo appello avv…

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