Cassazione penale Sez. II sentenza n. 56936 del 20 dicembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:56936PEN

Massima

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Il concorso nel reato di estorsione pluriaggravata può configurarsi anche per la semplice presenza sul luogo del fatto, quando tale condotta palesi una chiara adesione all'azione criminosa e fornisca all'autore principale un maggiore senso di sicurezza e stimolo all'azione. Pertanto, il mero silenzio e l'apparente inattività dell'agente concorrente non escludono la sua responsabilità penale, qualora la sua condotta sia comunque idonea a rafforzare l'effetto intimidatorio delle minacce rivolte dalla persona offesa e a rappresentare l'esistenza di un gruppo organizzato. L'estorsione deve ritenersi consumata, e non solo tentata, anche quando la cosa estorta venga consegnata dalla vittima all'estorsore, a seguito della coartazione della sua volontà determinata dalle minacce ricevute, a prescindere dall'intervento immediato della polizia giudiziaria che proceda all'arresto del reo e alla restituzione del bene. L'aggravante di cui all'art. 7 della L. n. 203 del 1991 è applicabile quando le richieste estorsive siano accompagnate da continui richiami all'appartenenza a contesti mafiosi, al controllo del territorio e alle gravi conseguenze prospettate in caso di mancata adesione, in quanto tali elementi sono idonei a integrare il ricorso alla metodologia tipica della criminalità organizzata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. PAZIENZA Ignazio - rel. Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza emessa il 07/02/2017 dalla Corte d'Appello di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale MURA Antonio, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore dell'imputato, avv. (OMISSIS), che ha concluso riportandosi ai motivi di ricorso e …

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