Gli interventi edilizi realizzati senza il prescritto titolo abilitativo su immobili ricadenti in territori soggetti a vincoli di notevole interesse pubblico paesaggistico-ambientale, di cui alla previgente legge n. 1497/1939 e al successivo d.lgs. n. 42/2004, sono condonabili solo ove consistano in opere di restauro, risanamento conservativo e manutenzione straordinaria di immobili preesistenti, essendo esclusi gli interventi che comportino la realizzazione di nuovi volumi residenziali, ad eccezione degli ampliamenti per adeguamento igienico-sanitario e funzionale. L'Amministrazione, nel valutare l'ammissibilità della sanatoria, è tenuta a verificare la conformità dell'opera abusiva alle norme urbanistiche ed alle prescrizioni del vigente strumento urbanistico, nonché l'assenza di contrasto con le disposizioni di tutela paesaggistica, acquisendo, ove necessario, il parere della competente Soprintendenza. Qualora l'opera risulti in contrasto con tali prescrizioni, l'Amministrazione è legittimata a negare il condono, motivando adeguatamente la propria determinazione.