Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 7612 del 19 febbraio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:7612PEN

Massima

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La coltivazione di un numero consistente di piante di canapa indiana, dotata di un efficiente sistema di irrigazione e di attrezzi funzionali alla coltivazione, integra il reato di coltivazione di sostanze stupefacenti, essendo irrilevante che il proprietario del terreno non abbia direttamente curato la piantagione, in quanto la condotta è comunque riferibile a chi esercita il dominio sulla coltivazione, anche se non ne è il diretto coltivatore. Nell'individuazione della pena, il giudice deve tenere conto della gravità della condotta, desumibile dalla consistenza della piantagione e dalle modalità di coltivazione, senza che assumano rilievo il numero minimo di dosi ricavabili o la giovane età dell'imputato, ove non emergano altri elementi idonei a giustificare l'applicazione delle attenuanti generiche.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GARRIBBA Tito - Presidente

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. VILLONI Orland - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), n. (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 10333/2014 Corte d'Appello di Reggio Calabria del 01/04/2014;

esaminati gli atti e letti il ricorso ed il provvedimento decisorio impugnato;

udita in pubblica udienza la relazione del consigliere dott. ((omissis));

udite le conclusioni del pubblico ministero in persona del sostituto PG, dott. IACOVIELLO ((omissis)), che ha concluso per il rigetto;

sentito il difensore del ricorrente, avv. (OMISSIS), che ha insistito …

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