Cassazione penale Sez. II sentenza n. 47741 del 19 novembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:47741PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, in violazione dei propri doveri d'ufficio, predispone una procedura di gara pubblica con modalità anomale e fraudolente al fine di favorire determinati soggetti, commette il reato di turbata libertà degli incanti, anche qualora la condotta sia finalizzata a procurare a tali soggetti un ingiusto vantaggio patrimoniale, integrando in tal caso il concorso tra il reato di turbata libertà degli incanti e quello di abuso d'ufficio. Tali condotte, caratterizzate da una finalità illecita di favorire determinati soggetti, integrano gravi indizi di colpevolezza che giustificano l'applicazione di misure cautelari, anche in considerazione del pericolo di reiterazione del reato, in ragione della dimostrata disponibilità del pubblico ufficiale a compiere atti finalizzati a favorire il sodalizio mafioso di riferimento. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, non è tenuto a dare specifica risposta a tutte le deduzioni difensive, essendo sufficiente che la motivazione risulti logica e coerente con gli elementi probatori acquisiti, senza che possa essere sindacata in sede di legittimità la diversa valutazione che la difesa ritenga più adeguata. Inoltre, il giudicato cautelare formatosi su un precedente provvedimento del giudice per le indagini preliminari non preclude l'adozione di una diversa misura cautelare, qualora siano sopravvenuti nuovi elementi probatori.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. CASUCCI Giulian - rel. Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 230/2014 TRIB. LIBERTA' di CATANZARO, del 18/03/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIULIANO CASUCCI;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)) per il rigetto del ricorso, previo assolvimento del reato di cui all'articolo 323 c.p. in quello di cui all'articolo 353 c.p..

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Con ordinanza in data 7 aprile 2014, il Tribunale di Catanzaro, sezione per …

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