Il permesso di costruire è necessario per qualsiasi intervento di trasformazione urbanistico-edilizia del territorio, anche se non si tratta di attività di edificazione vera e propria, ma di opere che comunque modificano in modo apprezzabile il precedente assetto territoriale, producendo alterazioni con rilievo ambientale, estetico o funzionale. La nozione di pertinenza urbanistica, che escluderebbe l'obbligo del permesso di costruire, si differenzia dalla nozione civilistica di pertinenza di cui all'art. 807 c.c. in quanto richiede non solo che il manufatto sia preordinato a soddisfare un'esigenza dell'edificio principale e funzionalmente inserito al suo servizio, ma anche che sia di modeste dimensioni e privo di autonomo valore di mercato. Pertanto, opere come tettoie o depositi di rilevanti dimensioni, anche se amovibili e non infissi al suolo, non possono essere qualificati come pertinenze urbanistiche e sono soggetti al previo rilascio del permesso di costruire. L'esistenza di un vincolo paesaggistico impone, inoltre, il ripristino dello stato dei luoghi come sanzione per l'esecuzione di tali opere senza titolo, a prescindere dalla loro astratta assoggettabilità a denuncia di inizio attività. Tale attività sanzionatoria è doverosa e vincolata, non richiedendo una motivazione ulteriore rispetto all'indicazione delle norme violate e al riferimento ai presupposti di fatto, con la conseguente irrilevanza dell'omessa comunicazione di avvio del procedimento.