Il beneficio della sospensione condizionale della pena può essere revocato in presenza di una successiva condanna, anche se la pena di quest'ultima è stata interamente condonata dall'indulto. In tal caso, il termine di decorrenza dell'estinzione della pena inflitta con la sentenza sospesa decorre dal passaggio in giudicato della sentenza che costituisce la causa di revoca del beneficio, e non dal momento in cui tale sentenza diviene eseguibile. Ciò in quanto l'indulto, pur estinguendo la pena, non elimina gli altri effetti penali della condanna, tra cui l'idoneità della stessa a fungere da causa risolutiva della sospensione condizionale precedentemente concessa, in presenza degli altri presupposti di legge. Il giudice dell'esecuzione, pertanto, non può artificiosamente procrastinare il termine di estinzione della pena sospesa fino al passaggio in giudicato della pronuncia che determina la revoca di un diverso beneficio, come quello dell'indulto, ma deve fare riferimento alla data di irrevocabilità della sentenza che costituisce la causa di revoca della sospensione condizionale.