Cassazione penale Sez. V sentenza n. 8384 del 20 febbraio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:8384PEN

Massima

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Il reato di associazione a delinquere richiede la dimostrazione di una stabile organizzazione tra i partecipi, finalizzata alla realizzazione di un programma criminoso unitario, non essendo sufficiente la mera convergenza di condotte corruttive private. Pertanto, la semplice concessione di finanziamenti o garanzie bancarie a soggetti operanti in determinati settori economici, ancorché accompagnata da condotte corruttive, non integra di per sé il reato associativo, dovendosi accertare l'effettiva adesione dei partecipi a un disegno criminoso comune e la sussistenza di una struttura organizzativa stabile, non coincidente con la mera durata della carica ricoperta dal presunto capo dell'associazione. Inoltre, il delitto di infedeltà a seguito di dazione o promessa di utilità di cui all'art. 2635 c.c. richiede la dimostrazione di un effettivo pregiudizio economicamente valutabile per il patrimonio sociale, non essendo sufficiente il mero rischio reputazionale o di perdita di competitività, ove il finanziamento concesso sia stato integralmente restituito e remunerato secondo le pattuizioni. Infine, ai fini della valutazione delle esigenze cautelari, la mera capacità relazionale dell'indagato e la sua pregressa attività professionale non integrano di per sé il pericolo di reiterazione del reato, dovendo tale prognosi fondarsi su elementi concreti e specifici, mentre il pericolo di inquinamento probatorio non può essere desunto dalla sola latitanza di un coindagato, in assenza di individuazione di concrete situazioni fattuali idonee a giustificare tale esigenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - rel. Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

difensori di:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 20/7/2012 del Tribunale di Milano;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Luca Pistorelli;

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. IZZO Gioacchino, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza del 20 luglio 2012 (deposita…

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