Cassazione penale Sez. I sentenza n. 25175 del 1 luglio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:25175PEN

Massima

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La pericolosità sociale è il presupposto necessario per l'applicazione e il mantenimento di una misura di sicurezza, la quale deve essere disposta dal giudice all'esito dell'accertamento della sussistenza di tale condizione individuale. La valutazione della persistenza della pericolosità sociale spetta al magistrato di sorveglianza, il quale è tenuto a verificare concretamente, sulla base di elementi comportamentali e clinici, che il soggetto sottoposto alla misura di sicurezza continui a rappresentare un pericolo per la collettività, tale da rendere necessario il suo mantenimento in un contesto di contenimento e controllo, anche qualora il disturbo psichico che ne caratterizza la condizione non sia suscettibile di completa risoluzione. In tale prospettiva, la scelta della struttura più idonea ad assicurare un adeguato trattamento e la necessaria tutela della sicurezza pubblica rientra nel prudente apprezzamento del giudice di sorveglianza, il quale non è vincolato dalla mera qualificazione "temperamentale" o "psichiatrica" della patologia, dovendo valutare complessivamente la pericolosità sociale del soggetto e l'idoneità della misura applicata a farvi fronte, anche in assenza di una piena imputabilità. Pertanto, la misura di sicurezza non può essere revocata sulla base del mero dubbio circa la cessazione della pericolosità sociale, essendo necessario l'accertamento della sua effettiva elisione, secondo il principio di certezza che governa tale valutazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SARACENO ((omissis)) - Presidente

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - rel. Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 10/03/2021 del TRIB. SORVEGLIANZA di ROMA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ANTONIO CAIRO;
Letta la requisitoria della Dott.ssa ((omissis)), sostituto procuratore generale della Repubblica presso questa Suprema Corte di cassazione con cui ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso o il suo rigetto.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di sorveglianza di Roma, con l'ordinanza in epigrafe,
rigettava l'appello propo…

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