Cassazione penale Sez. II sentenza n. 31601 del 9 agosto 2011

ECLI:IT:CASS:2011:31601PEN

Massima

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Il reato di truffa si consuma nel momento in cui l'autore consegue l'ingiusto profitto e la parte offesa subisce la definitiva deminutio patrimonii, indipendentemente dalla stipula del contratto. Pertanto, la competenza territoriale per il reato di truffa contrattuale è determinata dal luogo in cui si realizzano tali elementi costitutivi, ossia dove l'autore acquisisce il vantaggio patrimoniale e la parte offesa subisce la perdita. L'utilizzo di artifici o raggiri idonei a indurre in errore la vittima e a determinare un danno patrimoniale integra gli estremi oggettivi del reato di truffa, anche quando l'accordo economico tra le parti prevedeva una diversa ripartizione degli utili. La mancata concessione delle attenuanti generiche, nonostante la relativa richiesta, comporta l'annullamento parziale della sentenza con rinvio per nuovo giudizio su tale profilo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA Pietro A. - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - rel. Consigliere

Dott. D'ARRIGO Cosimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

GA. GA. nato il (OMESSO);

avverso la sentenza del 12/06/2010 della Corte di Appello di Firenze;

Visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Geppino Rago;

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'AMBROSIO Vito, che ha concluso per l'annullamento con rinvio;

udito il difensore della parte civile avv.to ((omissis)) che ha concluso riportandosi alle …

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