Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dal Consorzio Coeso Empoli-Consorzio per la Cooperazione e La Solidarietà contro l'aggiudicazione di un appalto pubblico da parte del Comune di Montespertoli in favore della società Pirene s.r.l., ha dichiarato la cessazione della materia del contendere a seguito dell'annullamento in autotutela dell'atto impugnato da parte del Comune e della conseguente aggiudicazione della procedura di gara al Consorzio ricorrente. La pronuncia del TAR evidenzia il principio secondo cui l'amministrazione aggiudicatrice, nell'ambito di un procedimento di gara, può esercitare il potere di autotutela e annullare gli atti della procedura, anche in pendenza di un giudizio, al fine di ripristinare la legittimità dell'azione amministrativa e tutelare l'interesse pubblico sotteso all'affidamento dell'appalto. Tale potere di autotutela, che può essere esercitato anche d'ufficio, consente all'amministrazione di rimuovere gli atti illegittimi e riallineare il procedimento di gara ai principi di imparzialità, trasparenza e parità di trattamento, garantendo così il corretto svolgimento della procedura e la tutela degli interessi di tutti i partecipanti. La sentenza sottolinea altresì che, a seguito dell'annullamento in autotutela dell'atto impugnato, non residuano ulteriori profili di controversia da esaminare, determinando così la cessazione della materia del contendere. In tali casi, il giudice amministrativo è tenuto a dichiarare l'estinzione del giudizio, senza entrare nel merito della legittimità degli atti impugnati, in quanto l'esercizio del potere di autotutela da parte dell'amministrazione ha rimosso l'oggetto del contendere. Infine, la sentenza dispone la compensazione delle spese di giudizio tra le parti, in considerazione della particolare vicenda processuale e dell'esercizio del potere di autotutela da parte dell'amministrazione, che ha condotto alla definizione della controversia.