Cassazione penale Sez. V sentenza n. 2246 del 19 gennaio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:2246PEN

Massima

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Il reato di diffamazione, aggravato dal mezzo della pubblicità, si configura quando l'offesa alla reputazione altrui è comunicata a più persone, anche se tra esse vi è la persona offesa, purché quest'ultima non abbia percepito l'offesa nell'immediatezza della comunicazione, non essendo posta in condizione di interloquire con l'offensore. In tal caso, infatti, l'elemento distintivo tra il reato di diffamazione e quello di ingiuria, depenalizzato, è costituito dalla mancanza di contestualità tra la comunicazione dell'offesa e il suo recepimento da parte dell'offeso. Inoltre, ai fini della pronuncia di una condanna generica al risarcimento dei danni in favore della parte civile, non è necessario che il danneggiato provi l'effettiva sussistenza e l'entità del danno, essendo sufficiente l'accertamento di un fatto potenzialmente produttivo di conseguenze dannose, rimettendosi la quantificazione del danno al giudice civile. Infine, la previsione dell'articolo 539 c.p.p., comma 1, che consente al giudice penale di pronunciare una condanna generica al risarcimento del danno, non viola i principi costituzionali e convenzionali del ne bis in idem, della ragionevole durata del processo e della parità delle parti, in quanto il risarcimento del danno nel sistema giuridico italiano ha natura compensativa e non punitiva, essendo estraneo all'ordinamento penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAPUTO Angelo - Presidente

Dott. CANANZI Francesco - Consigliere

Dott. PILLA Egle - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

Dott. BIFULCO Daniela - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 24/02/2022 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa BIFULCO DANIELA;
udito il Sostituto Procuratore Generale, Dott.ssa LORI PERLA, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. In parziale riforma della sentenza con cui il Tribunale di Monza aveva condannato (OMISSIS) alla pena di anni due di reclusion…

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