L'autorizzazione all'occupazione temporanea di beni del demanio marittimo ai sensi dell'art. 36 del Codice della Navigazione è un provvedimento abilitativo distinto dalla concessione demaniale marittima, che può essere rilasciato dall'amministrazione competente, compatibilmente con le esigenze del pubblico uso, per un determinato periodo di tempo, senza che sia necessario il requisito dell'eccezionalità o della temporaneità e provvisorietà dell'occupazione. Tuttavia, l'amministrazione, nell'esame di eventuali nuove domande di autorizzazione temporanea, deve conformarsi ai principi affermati dalla giurisprudenza amministrativa, nonché alle disposizioni regolamentari eventualmente adottate, in applicazione del principio del tempus regit actum. In particolare, l'amministrazione deve verificare che la richiesta di autorizzazione temporanea sia conforme agli strumenti di pianificazione e programmazione delle attività insistenti sul demanio marittimo, nonché sia di prevalente interesse pubblico o di pubblica utilità, anche in assenza di un provvedimento di disciplina delle destinazioni d'uso. Inoltre, l'amministrazione, nel valutare le nuove istanze, deve tener conto di quanto affermato in precedenti pronunce giurisdizionali in situazioni analoghe, senza poter vanificare il contenuto di tali decisioni attraverso l'adozione di atti regolamentari che introducano limiti non previsti dalla legge. Infine, l'impugnazione di atti generali, come le delibere di giunta regionale, deve avvenire nel rispetto del termine decadenziale di sessanta giorni dalla loro pubblicazione, non essendo necessaria la comunicazione individuale agli interessati.