Cassazione penale Sez. V sentenza n. 33360 del 12 agosto 2008

ECLI:IT:CASS:2008:33360PEN

Massima

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Il diritto di critica giornalistica, pur potendo assumere toni più pungenti rispetto ai comuni rapporti interpersonali, trova il suo limite nel divieto di produrre un significato ulteriore rispetto alla mera esposizione di fatti veri, tale da acquisire una autonoma valenza lesiva della reputazione altrui. Pertanto, l'accostamento di notizie vere, anche se cronologicamente collegate a un procedimento penale a carico di un soggetto, non integra gli estremi della diffamazione a mezzo stampa qualora non trascenda la mera narrazione dei fatti per assumere una autonoma valenza denigratoria. In tali ipotesi, il giudice di merito può legittimamente riconoscere l'esimente del diritto di critica, purché la presentazione dei fatti risulti corretta e pertinente rispetto all'interesse pubblico all'informazione, senza eccedere i limiti della continenza espressiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. FEDERICO Giovanni - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) RE. LO.;

2) FO. FE., N. IL (OMESSO);

3) DA. ST., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 25/09/2007 CORTE APPELLO di TORINO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. DIDONE ANTONIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DI POPOLO Angelo, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito, p…

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