Cassazione penale Sez. V ordinanza n. 17420 del 29 aprile 2008

ECLI:IT:CASS:2008:17420PEN

Massima

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Il diritto di critica, pur costituendo un fondamentale diritto di libertà di espressione costituzionalmente garantito, trova un limite nel divieto di eccedere in manifestazioni offensive e gratuitamente lesive della reputazione altrui. Pertanto, l'esercizio del diritto di critica, per essere scriminato ai sensi dell'art. 51 c.p., deve rispettare i canoni della continenza formale e della verità sostanziale dei fatti esposti, senza degenerare in attacchi personali e ingiurie. Analogamente, la provocazione dell'offeso, pur potendo integrare una causa di giustificazione ai sensi dell'art. 599 c.p., comma 2, non può essere invocata quando la reazione dell'agente, per modalità e contenuto, risulti sproporzionata e priva di ogni nesso causale con il comportamento provocatorio. Inoltre, il dolo del reato di ingiuria, consistente nella coscienza e volontà di ledere la reputazione altrui, può essere escluso solo quando l'agente abbia agito senza alcuna intenzione offensiva, in un contesto di mera critica o dissenso, e non già quando le espressioni utilizzate, per il loro contenuto intrinsecamente lesivo, rivelino inequivocabilmente la volontà di offendere. Infine, la domanda di risarcimento dei danni proposta dalla parte civile, per essere validamente formulata ai sensi dell'art. 523 c.p.p., deve contenere l'indicazione specifica dell'ammontare del danno richiesto, non essendo sufficiente una generica richiesta di risarcimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Consigliere

Dott. COLONNESE Andrea - Consigliere

Dott. FERRUA Giuliano - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

NE. SE., N. IL (OMESSO);

avverso la SENTENZA del 20/02/2006 GIUDICE DI PACE di MILANO;

Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. OLDI PAOLO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'ANGELO Giovanni, che ha concluso chiedendo che il ricorso venga qualificato come appello e che sia disposta la trasmissione degli atti…

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