Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La partecipazione a manifestazioni pubbliche, anche se autorizzate, non legittima comportamenti violenti o di resistenza alle forze dell'ordine, i quali integrano reati di resistenza aggravata e lesioni personali aggravate, senza che possano trovare applicazione le attenuanti di cui agli artt. 62, n. 1 e n. 3 c.p. Ciò in quanto tali condotte, ancorché ispirate a moventi di contenuto morale o altruistico, non risultano coerenti ai principi costituzionali posti a fondamento dell'organizzazione sociale e si verificano in assembramenti vietati dall'autorità di pubblica sicurezza. Tuttavia, qualora i reati risultino prescritti alla data della pronuncia della Corte di Cassazione, questa è tenuta a dichiarare l'estinzione del reato, senza poter entrare nel merito della valutazione della prova e delle circostanze attenuanti, in applicazione del principio di cui all'art. 129 c.p.p., comma 2.