La revoca dell'autorizzazione per la somministrazione al pubblico di alimenti e bevande è un atto dovuto per il Comune, conseguente alla sopravvenienza di una sentenza di condanna penale per reati concernenti lo spaccio di sostanze stupefacenti, a prescindere dall'avvio di un percorso riabilitativo da parte del titolare dell'autorizzazione. L'art. 71, comma 2, del D.lgs. n. 59 del 2010 prevede espressamente tale ipotesi di revoca, in quanto la condanna penale per tali reati comporta il venir meno dei requisiti di onorabilità necessari per l'esercizio dell'attività. Il Comune, pertanto, non ha alcun margine di discrezionalità nella valutazione della fattispecie, essendo tenuto a revocare l'autorizzazione a seguito della sentenza di condanna, a prescindere da eventuali percorsi di riabilitazione intrapresi dal titolare. La revoca dell'autorizzazione in tali casi rappresenta una conseguenza automatica e doverosa per l'amministrazione comunale, a tutela dell'ordine pubblico e della sicurezza dei consumatori, senza che possano rilevare considerazioni di carattere soggettivo relative alla persona del titolare dell'esercizio.