Il reato di truffa aggravata si configura quando, mediante artifici o raggiri, si inducono in errore gli uffici pubblici, ottenendone indebitamente prestazioni o erogazioni a danno dell'erario. Ciò si verifica anche quando il rapporto di lavoro instaurato con l'ente pubblico risulti fittiziamente costituito, con coincidenza tra le date di inizio e fine del rapporto e quelle di elezione e scadenza dalla carica pubblica ricoperta, nonché con mansioni non corrispondenti al contratto applicato. In tali casi, la condotta fraudolenta è integrata dalla consapevolezza e partecipazione di tutti i soggetti coinvolti, anche di coloro che rivestono posizioni apicali nella società datrice di lavoro, in ragione del loro ruolo e del legame di stretta collaborazione con l'altro imputato. Pertanto, il reato di truffa aggravata si consuma con il conseguimento del profitto illecito e il danno patrimoniale per l'ente pubblico, a prescindere dalla regolarità formale del rapporto di lavoro instaurato, essendo rilevanti gli elementi indiziari che ne comprovano la fittizia costituzione.